Alga tossica a Molfetta: tutti i consigli utili
L'allarme è ritornato in città ad agosto
domenica 19 agosto 2018
Molfetta è alle prese con l'allarme alga tossica, tornata a proliferare nel nostro mare nella prima parte del mese di agosto dopo che a giugno e luglio i dati erano stati del tutto confortanti.
Ma esattamente che cosa è l'alga tossica?
Si tratta di un'alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate dalle dimensioni quasi impercettibili che vive solitamente su alghe pluricellulari e su fondali rocciosi motivo per il quale trova il proprio habitat naturale su tutta la litoranea barese dove, non a caso, il bollino rosso è arrivato dall'Arpa secondo i rilevamenti effettuati dal 1 agosto al 15 agosto.
E perchè l'allarme è esploso proprio ora?
Perchè l'alga tossica predilige acque calme, calde e bene illuminate e nelle ultime due settimane il nostro mare è stato esattamente in queste condizioni.
I potenziali effetti i molfettesi li conoscono bene.
Infatti, si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell'aria) a cui vanno aggiunte morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali.
Dunque, come evitare gli eventuali effetti dannosi?
Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis è opportuno evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.
Ma esattamente che cosa è l'alga tossica?
Si tratta di un'alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate dalle dimensioni quasi impercettibili che vive solitamente su alghe pluricellulari e su fondali rocciosi motivo per il quale trova il proprio habitat naturale su tutta la litoranea barese dove, non a caso, il bollino rosso è arrivato dall'Arpa secondo i rilevamenti effettuati dal 1 agosto al 15 agosto.
E perchè l'allarme è esploso proprio ora?
Perchè l'alga tossica predilige acque calme, calde e bene illuminate e nelle ultime due settimane il nostro mare è stato esattamente in queste condizioni.
I potenziali effetti i molfettesi li conoscono bene.
Infatti, si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell'aria) a cui vanno aggiunte morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali.
Dunque, come evitare gli eventuali effetti dannosi?
Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis è opportuno evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.