Alessandro Quarta incanta l'Anfiteatro di Ponente con la sua musica

L'esibizione nella rassegna "Concerti d'estate" della Fondazione Valente

lunedì 18 luglio 2022
A cura di Verdiana Mastrofilippo
"Questo sarà un concerto no limits": quando il musicista Alessandro Quarta ha pronunciato questa frase all'esordio della sua esibizione sul palco dell'Anfiteatro di Ponente di Molfetta sabato 16 luglio, il pubblico ha compreso subito che non si trattava di una mera dichiarazione di intenti, o di una ripetizione enfatica del nome dello spettacolo "No limits Jazz V".

Si trattava piuttosto di una vera e propria promessa. E di una promessa che è stata largamente mantenuta, visto l'entusiasmo e il coinvolgimento degli spettatori tutti in piedi sul finale del concerto del violinista e compositore salentino e del suo Quintet, composto da Giuseppe Magagnino al pianoforte, Cristian Martina alla batteria, Michele Colaci al contrabbasso e Franco Chirivì alla chitarra. Una promessa la cui portata era già intuibile dal nome di Quarta, portato ad esibirsi a Molfetta dalla Fondazione Valente all'interno della rassegna "Concerti d'estate": il suo curriculum vitae infatti fa già tremare i polsi.

Definito "musical genius" dalla CNN, Alessandro Quarta ha collaborato con artisti come Lenny Kravitz, Celine Dion, Carlos Santana, Lionel Richie, Jovanotti e Lucio Dalla. È stato premiato nel 2017 a Montecitorio come "Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo" per la Musica e le sue note hanno accompagnato Roberto Bolle nel suo programma televisivo "Danza con me" del 2022. Compositore per Disney, ospite di rango internazionale al Festival di Sanremo e alla Notte della Taranta, Alessandro Quarta ha bisogno di poche presentazioni.

Per oltre un'ora, Alessandro Quarta e i suoi musicisti hanno trasportato gli spettatori in un "viaggio spericolato" tra le note, toccando generi diversi, apparentemente opposti, ma sapientemente smontati e rimontati dall'estro creativo del gruppo sul palco, sempre affiatato, funzionante come una macchina unica. La musica, conosciuta ma trasfigurata, è diventata per gli spettatori una sorta di impressione momentanea, dentro un flusso continuo che ha spaziato dalla "Yesterday" dei Beatles, al "Bolero" di Ravel, fino al "Libertango" di Astor Piazzolla, senza dimenticare le brevissime incursioni come quella di "Forbidden colours" di Sakamoto e i tributi al cinema di Fellini e a Nino Rota. Da brividi anche la rielaborazione dello struggente tema di "Nuovo cinema paradiso" di Ennio Moricone e le parentesi di assoli strumentali di Colaci, Chirivì e Magagnino.

A tenere le fila di quest'esplosione di note e toni, la presenza carismatica sul palco di Alessandro Quarta che, come un pirata dello spartito, ha reso il suo violino alternativamente lo strumento di grazia, dolcezza ed eleganza a cui tutti siamo abituati nel nostro immaginario, e poi viceversa qualcosa di energico, forte, vibrante, quasi come se si fosse trasformato in una chitarra elettrica da bruciare alla fine di un concerto rock. Grande partecipazione del nutrito pubblico presente all'Anfiteatro che, dopo una sentita standing ovation, ha richiamato i musicisti sul palco per un bis finale, con la sensazione diffusa e palpabile di aver assistito ad un viaggio nella musica tortuoso ma senza confini, come era stato promesso da Alessandro Quarta all'inizio dello spettacolo.

Altra promessa mantenuta è quella della Fondazione Valente e del direttore artistico Sara Allegretta che regalano un altro concerto di pregio alla città, all'interno del cartellone di eventi previsti per la stagione molfettese.