Aggressione medici. Sanguedolce: «Entrambi vogliono rientrare al più presto a lavoro»

Il direttore generale dell'Asl Bari, in una nota, mette in evidenza l'abnegazione dei due dirigenti aggrediti

mercoledì 11 settembre 2019
«In questa vicenda - ha commentato Antonio Sanguedolce, direttore generale della Asl Bari - oltre che condannare il gesto dell'aggressore è opportuno mettere in evidenza l'abnegazione dei medici aggrediti che, sentiti telefonicamente, mi hanno comunicato la volontà di rientrare al più presto a lavoro».

Ieri mattina, infatti, un 41enne di Molfetta, padre di un bambino di 4 anni ha aggredito, i medici dell'ospedale don Tonino Bello di Molfetta che stavano visitando il figlio ed è stato necessario l'intervento dei Carabinieri della locale Compagnia per fermarlo: l'uomo è stato poi denunciato a piede libero. Lo riferisce in una nota il direttore generale della Azienda Sanitaria Locale di Bari, Antonio Sanguedolce, che racconta l'episodio avvenuto ieri mattina.

Il bambino, accompagnato dai genitori al pronto soccorso dell'ospedale di Molfetta, è stato prima visitato e poi ne è stato disposto il trasferimento in un'altra struttura «per gli approfondimenti clinico-diagnostici del caso ed eventuale ricovero». A quel punto il padre, riferisce la nota, ha inveito «pesantemente» contro i presenti e i due dirigenti medici, accusandoli «di perdere tempo prezioso e minacciandoli duramente».

Contestualmente ha aggredito fisicamente i due dirigenti medici in servizio con calci e pugni e si scagliava contro le suppellettili d'arredo del pronto soccorso, sollevando una scrivania e facendo cadere a terra il computer». Sono intervenuti altri operatori del pronto soccorso per calmare l'uomo e sono stati allertati i Carabinieri della locale Compagnia che, intervenuti sul posto, hanno portato l'aggressore in caserma.

«In questa vicenda - ha rimarcato il direttore generale Sanguedolce - oltre che condannare il gesto dell'aggressore è opportuno mettere in evidenza l'abnegazione dei medici aggrediti. Sentiti telefonicamente, mi hanno comunicato la volontà di rientrare al più presto a lavoro. Il senso di appartenenza alla propria azienda e al proprio lavoro da parte di questi due medici, dimostra il grande valore umano e professionale delle persone che operano nella sanità».

L'uomo, infine, è stato denunciato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Purtroppo, con una media di 50 aggressioni al giorno, la professione medica sta diventando più rischiosa di quella delle forze dell'ordine.