Aggressione in piazza Moro. Minervini: «È il fallimento della società»
Il sindaco confida «nella pronta individuazione dei colpevoli». Logrieco: «Emergenza sicurezza in questa città»
lunedì 29 agosto 2022
8.26
I frame del video dell'aggressione di piazza Moro, a Molfetta, hanno fatto il giro del Paese. Sui social network, in particolare, le accuse, e le strumentalizzazioni sociali e politiche, sono rimbalzate da una parte all'altra. La responsabilità, in città, non è solo di un primo cittadino e dunque di un'amministrazione comunale.
È un fenomeno molto più complesso e che richiede risposte altrettanto complesse, «ma che ci ha turbato molto. Vedere quattro giovanissimi - ha detto il sindaco Tommaso Minervini - che si avventano su un uomo senza alcuna motivazione, atteso che non c'è motivazione che giustifichi la violenza, impone una profonda riflessione che non può essere liquidata con un semplice commento». L'assalto, filmato con uno smartphone, è avvenuto nella serata di giovedì, in piazza Moro.
Nel video si vedono quattro giovani che, mentre l'uomo - un molfettese che dorme dove capita - se ne sta immobile sul marciapiede della stazione, si avvicinano, cogliendolo di sorpresa. Uno di loro l'aggredisce vigliaccamente alle spalle e lo colpisce con un paio di calci, prima di darsela a gambe levate insieme ai suoi tre complici. Lo smartphone riprende l'uomo che se ne sta immobile, senza reagire, forse impaurito che l'azione possa diventare qualcosa di ancora più terrificante.
Che cosa sia veramente accaduto nei secondi precedenti, però, resta ancora un mistero, mentre proseguono le indagini dei Carabinieri. «Confido nel loro lavoro - ha aggiunto Minervini - affinché i quattro possano essere individuati». Il primo cittadino di Molfetta ha chiaro il modo con cui questo problema, quello delle baby gang, debba essere affrontato. Un modo complesso, che veda coinvolti tutti gli attori. Un modo che parli di repressione, ma anche e soprattutto di prevenzione.
«Confido, soprattutto - ha proseguito Minervini -, nella collaborazione delle famiglie di origine di questi quattro giovani che non hanno trovato nulla di meglio di fare se non picchiare un uomo inerme. Di fronte ad episodi di questo tipo è una profonda inquietudine a prevalere. In questo caso ha fallito la famiglia, la scuola, ma ha fallito anche la società». L'attività investigativa, intanto, è stata avviata, anche se complessa perché non è stata ancora formalizzata nessuna denuncia.
Di «emergenza sicurezza che in questa città deve essere affrontata» ha invece parlato Adamo Logrieco, consigliere comunale di Fratelli d'Italia secondo cui «si deve partire dall'educazione dei giovani. Maggiore presenza delle forze dell'ordine, potenziamento della videosorveglianza. Queste le necessità più immediate».
È un fenomeno molto più complesso e che richiede risposte altrettanto complesse, «ma che ci ha turbato molto. Vedere quattro giovanissimi - ha detto il sindaco Tommaso Minervini - che si avventano su un uomo senza alcuna motivazione, atteso che non c'è motivazione che giustifichi la violenza, impone una profonda riflessione che non può essere liquidata con un semplice commento». L'assalto, filmato con uno smartphone, è avvenuto nella serata di giovedì, in piazza Moro.
Nel video si vedono quattro giovani che, mentre l'uomo - un molfettese che dorme dove capita - se ne sta immobile sul marciapiede della stazione, si avvicinano, cogliendolo di sorpresa. Uno di loro l'aggredisce vigliaccamente alle spalle e lo colpisce con un paio di calci, prima di darsela a gambe levate insieme ai suoi tre complici. Lo smartphone riprende l'uomo che se ne sta immobile, senza reagire, forse impaurito che l'azione possa diventare qualcosa di ancora più terrificante.
Che cosa sia veramente accaduto nei secondi precedenti, però, resta ancora un mistero, mentre proseguono le indagini dei Carabinieri. «Confido nel loro lavoro - ha aggiunto Minervini - affinché i quattro possano essere individuati». Il primo cittadino di Molfetta ha chiaro il modo con cui questo problema, quello delle baby gang, debba essere affrontato. Un modo complesso, che veda coinvolti tutti gli attori. Un modo che parli di repressione, ma anche e soprattutto di prevenzione.
«Confido, soprattutto - ha proseguito Minervini -, nella collaborazione delle famiglie di origine di questi quattro giovani che non hanno trovato nulla di meglio di fare se non picchiare un uomo inerme. Di fronte ad episodi di questo tipo è una profonda inquietudine a prevalere. In questo caso ha fallito la famiglia, la scuola, ma ha fallito anche la società». L'attività investigativa, intanto, è stata avviata, anche se complessa perché non è stata ancora formalizzata nessuna denuncia.
Di «emergenza sicurezza che in questa città deve essere affrontata» ha invece parlato Adamo Logrieco, consigliere comunale di Fratelli d'Italia secondo cui «si deve partire dall'educazione dei giovani. Maggiore presenza delle forze dell'ordine, potenziamento della videosorveglianza. Queste le necessità più immediate».