Ferrovieri aggrediti a Molfetta. I sindacati: «Serve più sicurezza nelle stazioni»
Una nota congiunta di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil e Fast-Confsal dopo l'aggressione a due operatori di Rete Ferroviaria Italiana
martedì 24 ottobre 2023
21.42
Calci e pugni scagliati contro due ferrovieri ad opera di due minorenni di 16 e 17 anni poi fermati da Carabinieri e Polizia Locale. Ciò che è accaduto lunedì nella stazione di Molfetta ai danni di due dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana ha scatenato le reazioni dei sindacati che condannano l'accaduto, non il primo ai danni del personale delle ferrovie.
Una condanna che arriva via comunicato dalle segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil e Fast-Confsal: «Questi eventi - scrivono - non giovano sicuramente al sentire collettivo della clientela né a quello del personale, sempre più spaventato della propria giornata lavorativa, sempre più incerto del come e quando tornerà a casa. Pertanto le soluzioni rimangono poche e ben precise: più sicurezza nelle stazioni e sui convogli.
Se è vero come è vero che l'art. 27 del Regolamento UE 2021/782 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2021 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario sancisca "di concerto con le autorità pubbliche, le imprese ferroviarie, i gestori delle infrastrutture e i gestori delle stazioni adottano misure idonee nei rispettivi ambiti di responsabilità, adeguandole al livello di sicurezza stabilito dalle autorità pubbliche, per garantire la sicurezza personale dei passeggeri nelle stazioni ferroviarie e sui treni e gestire i rischi.
Essi cooperano e scambiano informazioni sulle migliori pratiche riguardanti la prevenzione di atti suscettibili di incidere sul livello di sicurezza" è altresì vero che Trenitalia, Italo NTV e Rfi debbano adottare ogni misura utile e necessaria a colpire ed estirpare questo fenomeno".
Evidenziamo non sono necessarie nuove norme per lenire gli effetti devastanti di questa microcriminalità bensì basterebbe applicare fermamente - e senza indugio - le norme già esistenti. Sotto gli occhi di tutti è invece la presenza di stazioni ferroviarie diventate luoghi di bighellonaggio di adolescenti i quali si sentono protetti dalle mura delle stazioni per sfogare le loro futili violenze.
L'arrivo di ogni convoglio porta infatti con sè un'alea enorme atteso che vi siano costantemente soggetti che tentino l'accesso al treno privi di titolo di viaggio per il mero gusto di "boicottare i controlli" e di mostrarsi "orgogliosi trasgressori" dinnanzi ai propri amici o ancora soggetti che indirizzano insulti al personale Trenitalia o, in ultimo ma non per ultimo, soggetti che spaventano la clientela in discesa dal convoglio e prossima all'uscita dalla stazione.
Non possiamo permetterci questa perdita di fiducia nei confronti della Clientela e del personale tutto! La violenza non può essere fermata a colpi di denunce di infortuni o con lettere di sostegno e supporto alle vittime. I facinorosi devono sapere che qualunque violazione commessa viene perseguita e punita!
A seguito pertanto di questa ennesima pessima e buia pagina di giornata lavorativa del personale FS, nonché di tutto il Gruppo FS, le segreterie regionali chiedono un urgente incontro per ivi addivenire ad una soluzione con il coinvolgimento del Prefetto e delle istituzioni - concludono - per far valere il sacrosanto principio della sicurezza sul lavoro».
Una condanna che arriva via comunicato dalle segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil e Fast-Confsal: «Questi eventi - scrivono - non giovano sicuramente al sentire collettivo della clientela né a quello del personale, sempre più spaventato della propria giornata lavorativa, sempre più incerto del come e quando tornerà a casa. Pertanto le soluzioni rimangono poche e ben precise: più sicurezza nelle stazioni e sui convogli.
Se è vero come è vero che l'art. 27 del Regolamento UE 2021/782 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2021 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario sancisca "di concerto con le autorità pubbliche, le imprese ferroviarie, i gestori delle infrastrutture e i gestori delle stazioni adottano misure idonee nei rispettivi ambiti di responsabilità, adeguandole al livello di sicurezza stabilito dalle autorità pubbliche, per garantire la sicurezza personale dei passeggeri nelle stazioni ferroviarie e sui treni e gestire i rischi.
Essi cooperano e scambiano informazioni sulle migliori pratiche riguardanti la prevenzione di atti suscettibili di incidere sul livello di sicurezza" è altresì vero che Trenitalia, Italo NTV e Rfi debbano adottare ogni misura utile e necessaria a colpire ed estirpare questo fenomeno".
Evidenziamo non sono necessarie nuove norme per lenire gli effetti devastanti di questa microcriminalità bensì basterebbe applicare fermamente - e senza indugio - le norme già esistenti. Sotto gli occhi di tutti è invece la presenza di stazioni ferroviarie diventate luoghi di bighellonaggio di adolescenti i quali si sentono protetti dalle mura delle stazioni per sfogare le loro futili violenze.
L'arrivo di ogni convoglio porta infatti con sè un'alea enorme atteso che vi siano costantemente soggetti che tentino l'accesso al treno privi di titolo di viaggio per il mero gusto di "boicottare i controlli" e di mostrarsi "orgogliosi trasgressori" dinnanzi ai propri amici o ancora soggetti che indirizzano insulti al personale Trenitalia o, in ultimo ma non per ultimo, soggetti che spaventano la clientela in discesa dal convoglio e prossima all'uscita dalla stazione.
Non possiamo permetterci questa perdita di fiducia nei confronti della Clientela e del personale tutto! La violenza non può essere fermata a colpi di denunce di infortuni o con lettere di sostegno e supporto alle vittime. I facinorosi devono sapere che qualunque violazione commessa viene perseguita e punita!
A seguito pertanto di questa ennesima pessima e buia pagina di giornata lavorativa del personale FS, nonché di tutto il Gruppo FS, le segreterie regionali chiedono un urgente incontro per ivi addivenire ad una soluzione con il coinvolgimento del Prefetto e delle istituzioni - concludono - per far valere il sacrosanto principio della sicurezza sul lavoro».