Adeguamento Piano Regolatore Generale, ancora in attesa di risposte

A dicembre dello scorso anno, affidato, per 25mila euro, ad una società l’incarico di supportare il RUP nell’aggiornamento del Piano

mercoledì 3 settembre 2014 8.09
A cura di Andrea Teofrasto
La sveglia per il settore urbanistico del Comune di Molfetta è già suonata, e i lunghi iter per adeguare il PRGC (Piano Regolatore Generale Comunale) devono per forza di cose subire un'accelerazione ed essere semplificati.

Due le correnti di pensiero: la prima vede gli amministratori locali annoverare il territorio come qualcosa di devastato, mentre la seconda vede ingegneri, geometri e imprese che si trovano a doversi interfacciare con un boom espansionistico finito. Si potrebbe anche pensare che lo sviluppo ha avuto quale conseguenza inevitabile la modifica del territorio. Sono i soldi, invece, la chiave di lettura. Senza tralasciare la confusa programmazione del territorio negli ultimi anni.

Per certo, la cosa è indubbia, è necessario adeguare quanto prima il PRGC ai vari strumenti di pianificazione sovraordinata vigenti, quali il Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio della Regione Puglia (PUTT/p), il Piano di Bacino stralcio relativo al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), il Piano Regionale delle Coste e il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR).
Fatto sta, che per l'ennesima volta si torna a parlare di paesaggio e, delle prospettive future, in particolare, ad affrontare la questione relativa all'impatto dell'edilizia sul paesaggio e sul consumo di suolo. E lo si fa ponendo l'accento su quello che possiamo considerare un "peccato d'origine" in materia di norme: il divorzio tra tutela dell'ambiente e politica urbanistica.
Ad oggi ci sono stati solo dei pourparler, ma nulla di concreto.

Il Piano Regolatore vigente "scade" tra poco meno di due anni. A dicembre dello scorso anno il Comune di Molfetta ha affidato a una società di Mola di Bari l'incarico di supportare il RUP nell'aggiornamento del Piano Regolatore molfettese, costo dell'affidamento pari a 25.200 euro (IVA ed oneri compresi).

L'affidamento alla società di Mola di Bari secondo quanto riportato nella dirigenziale n.178/13 del Settore Territorio, si era reso necessario sia in riferimento alla grossa mole di lavoro dell'Ufficio Urbanistica e sia perché nell'organigramma amministrativo del Comune di Molfetta non ci sarebbe una personalità in possesso dei requisiti professionali necessari ad assistere il RUP nel procedimento di aggiornamento del PRGC («insufficienze delle risorse umane assegnate»).

Inoltre già nel luglio 2012 in una conferenza stampa organizzata da Legambiente si rendeva noto il fallimento del PRGC (Piano Regolatore Generale Comunale), in quanto impostato sulla prospettiva degli anni '80 che ipotizzava un'espansione demografica di Molfetta con il rientro degli emigrati nelle città vicine. Le previsioni del PRGC, oggi come allora, si sono rivelate errate con la cattiva gestione dello stesso. Già dal 2001 la lente d'ingrandimento è caduta sui piani esecutivi, visto che non sono stati mai redatti i piani di comparto da parte del Comune di Molfetta e gli uffici comunali non hanno mai predisposti i piani pluriennali di attuazione.

Il futuro di Molfetta, nei prossimi anni, si giocherà intorno all'adeguamento del PRGC del territorio fondamentale a sbloccare i settori Territorio e Urbanistica. Nuove costruzioni e nuove regole. Ma, ad oggi, nulla.