Accusato di abuso d'ufficio, archiviata l'indagine sul maggiore Gadaleta
Questa la decisione del gip Morelli. L'archiviazione era stata chiesta dalla stessa Procura della Repubblica
martedì 29 maggio 2018
8.17
La Procura della Repubblica di Trani ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale per insussistenza del fatto contestato e il giudice Raffaele Morelli l'ha accolta. È quindi caduta l'ipotesi di reato nei confronti dell'ex comandante della Polizia Locale, Mauro Giuseppe Gadaleta.
Il maggiore era finito dal mese di luglio del 2017 in un "calderone" di indagini che lo riguardavano. Un'inchiesta che conteneva una sola ipotesi di reato (l'abuso di ufficio) scaturita, in sostanza, durante la prova scritta del concorso pubblico per 10 posti da agente di Polizia Locale, svolta il 3 ed il 4 gennaio 2017 all'interno dell'istituto comprensivo Manzoni-Poli, nel quale lo stesso Gadaleta era presidente di commissione.
Stando alla denuncia presentata da una candidata esclusa dal concorso, l'ormai ex numero uno del corpo molfettese, nel pieno svolgimento delle prove scritte e dopo aver sorpreso alcuni candidati intenti a copiare lo svolgimento delle tracce loro assegnate, avrebbe deciso, abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni da comandante, di allontanare i candidati ritenuti scorretti, annullando le loro prove.
Un gesto che era stato invece interpretato con l'estrema ricerca di correttezza da parte di Gadaleta nei candidati e possibili futuri componenti del suo corpo di Polizia Locale. E lo stesso Gadaleta si era mostrato sorpreso e anche all'oscuro delle motivazioni dell'inchiesta penale nei suoi confronti. Adesso che le indagini hanno dimostrato la sua totale estraneità alla vicenda, ci sembra doveroso darne conto.
L'ipotesi accusatoria riguardava il solo reato di l'abuso d'ufficio. Nel mirino c'era la prova scritta del concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di 10 agenti di Polizia Locale, presieduta da Gadaleta. Sotto la lente le presunte irregolarità nell'esclusione di alcuni candidati, ritenuti scorretti, sorpresi a copiare lo svolgimento delle tracce loro assegnate.
Ma al termine di scrupolosi accertamenti, la Procura della Repubblica di Trani ha stabilito (tesi accolta dal gip) che a carico di Gadaleta non c'era alcun tipo di condotta penalmente irregolare. Di qui la decisione di archiviare ogni accusa per insussistenza del fatto contestato.
Il maggiore era finito dal mese di luglio del 2017 in un "calderone" di indagini che lo riguardavano. Un'inchiesta che conteneva una sola ipotesi di reato (l'abuso di ufficio) scaturita, in sostanza, durante la prova scritta del concorso pubblico per 10 posti da agente di Polizia Locale, svolta il 3 ed il 4 gennaio 2017 all'interno dell'istituto comprensivo Manzoni-Poli, nel quale lo stesso Gadaleta era presidente di commissione.
Stando alla denuncia presentata da una candidata esclusa dal concorso, l'ormai ex numero uno del corpo molfettese, nel pieno svolgimento delle prove scritte e dopo aver sorpreso alcuni candidati intenti a copiare lo svolgimento delle tracce loro assegnate, avrebbe deciso, abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni da comandante, di allontanare i candidati ritenuti scorretti, annullando le loro prove.
Un gesto che era stato invece interpretato con l'estrema ricerca di correttezza da parte di Gadaleta nei candidati e possibili futuri componenti del suo corpo di Polizia Locale. E lo stesso Gadaleta si era mostrato sorpreso e anche all'oscuro delle motivazioni dell'inchiesta penale nei suoi confronti. Adesso che le indagini hanno dimostrato la sua totale estraneità alla vicenda, ci sembra doveroso darne conto.
L'ipotesi accusatoria riguardava il solo reato di l'abuso d'ufficio. Nel mirino c'era la prova scritta del concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di 10 agenti di Polizia Locale, presieduta da Gadaleta. Sotto la lente le presunte irregolarità nell'esclusione di alcuni candidati, ritenuti scorretti, sorpresi a copiare lo svolgimento delle tracce loro assegnate.
Ma al termine di scrupolosi accertamenti, la Procura della Repubblica di Trani ha stabilito (tesi accolta dal gip) che a carico di Gadaleta non c'era alcun tipo di condotta penalmente irregolare. Di qui la decisione di archiviare ogni accusa per insussistenza del fatto contestato.