Accusa: rapina. Assolto «per non aver commesso il fatto»
Gianfranco Del Rosso, di Molfetta, era stato accusato di aver rapinato la sala slot Izi Play di corso Fornari
martedì 18 dicembre 2018
20.44
Assolto «per non aver commesso il fatto». Assolto, però, dopo oltre un anno trascorso in custodia cautelare. Gianfranco Del Rosso, 30 anni, di Molfetta, era stato stato accusato di una rapina a mano armata.
L'episodio risale al 28 luglio 2017, quando tre rapinatori, tutti travisati e armati di pistola e coltello, fecero irruzione nella sala slot Izy Play, lungo corso Fornari. In totale riuscono a rapinare una somma di 4.700 euro, prelevata da un apparecchio cambiamonete. Dopo il furto, infine, si dileguarono a bordo di una Lancia Lybra, guidata da un quarto complice.
Gianfranco Del Rosso fu arrestato il 1 agosto 2017 dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ad emettere il documento restrittivo fu il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani che lo accusò di essere il presunto autore della rapina compiuta ad Izi Play, ma dietro le sbarre trascorse solo qualche giorno.
Il Tribunale del Riesame, infatti, durante l'interrogatorio di garanzia, accolse in pieno il ricorso degli avvocati Michele Salvemini e Michele Germinario ed annullò l'ordinanza di custodia cautelare a carico dell'uomo per la sopravvenuta mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Nel ricorso, i due legali addussero vari elementi di prova a discarico del proprio assistito, che fu così rimesso in libertà.
Le indagini dei militari, però, proseguirono senza sosta. Ed a seguito di un'attività investigativa, il Tribunale di Trani ordinò nuovamente la custodia cautelare, in accoglimento degli elementi probatori assunti in corso d'indagine. Così il 21 ottobre 2017 i Carabinieri della Compagnia di Molfetta lo arrestarono per la seconda volta in soli tre mesi, prima di condurlo nel carcere di Trani. Fu il penultimo capitolo di un lungo iter.
L'ultimo atto si è celebrato ieri presso il Tribunale di Trani, davanti al presidente Marina Chiddo, dove gli avvocati Michele Salvemini e Michele Germinario hanno provato la completa estraneità del proprio assistito, definitivamente assolto «per non aver commesso il fatto».
L'episodio risale al 28 luglio 2017, quando tre rapinatori, tutti travisati e armati di pistola e coltello, fecero irruzione nella sala slot Izy Play, lungo corso Fornari. In totale riuscono a rapinare una somma di 4.700 euro, prelevata da un apparecchio cambiamonete. Dopo il furto, infine, si dileguarono a bordo di una Lancia Lybra, guidata da un quarto complice.
Gianfranco Del Rosso fu arrestato il 1 agosto 2017 dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ad emettere il documento restrittivo fu il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani che lo accusò di essere il presunto autore della rapina compiuta ad Izi Play, ma dietro le sbarre trascorse solo qualche giorno.
Il Tribunale del Riesame, infatti, durante l'interrogatorio di garanzia, accolse in pieno il ricorso degli avvocati Michele Salvemini e Michele Germinario ed annullò l'ordinanza di custodia cautelare a carico dell'uomo per la sopravvenuta mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Nel ricorso, i due legali addussero vari elementi di prova a discarico del proprio assistito, che fu così rimesso in libertà.
Le indagini dei militari, però, proseguirono senza sosta. Ed a seguito di un'attività investigativa, il Tribunale di Trani ordinò nuovamente la custodia cautelare, in accoglimento degli elementi probatori assunti in corso d'indagine. Così il 21 ottobre 2017 i Carabinieri della Compagnia di Molfetta lo arrestarono per la seconda volta in soli tre mesi, prima di condurlo nel carcere di Trani. Fu il penultimo capitolo di un lungo iter.
L'ultimo atto si è celebrato ieri presso il Tribunale di Trani, davanti al presidente Marina Chiddo, dove gli avvocati Michele Salvemini e Michele Germinario hanno provato la completa estraneità del proprio assistito, definitivamente assolto «per non aver commesso il fatto».