«Abbiamo realmente scritto una pagina indelebile ed indimenticabile della storia diocesana»
Don Massimiliano Fasciano e Don Dario Vacca raccontano il 20 Aprile
domenica 29 aprile 2018
3.21
È passata poco più di una settimana dalla visita del Santo Padre nella città di Molfetta ma i ricordi sono ancora indelebili e intrisi di emozioni nel cuore dei tantissimi fedeli, laici e chierici che hanno partecipato all'evento.
Rilevante la testimonianza di Don Massimiliano Fasciano, vice parroco presso la Santa Famiglia di Molfetta che, non solo è stato presente nella giornata dello scorso 20 Aprile, ma anche nelle settimane di preparazione all'arrivo di Papa Francesco.
«La gioia di aver preso parte ad una grande storia è uno dei sentimenti che mi sento piacevolmente di esprimere, in quanto abbiamo realmente scritto una pagina indelebile ed indimenticabile della storia diocesana. Mi è piaciuto particolarmente il lavoro di squadra all'interno delle istituzioni civili e organismi religiosi. Non dimenticherò mai gli sguardi pieni di emozione e gioia di coloro che hanno avuto occasione di incrociare da vicino il Papa e stringergli la mano.» commenta Don Massimiliano.
«La figura del Servo di Dio», ha proseguito «è la spinta verso una carità più autentica e generosa. Dovremmo avere il coraggio di uno sguardo più limpido e grato delle nostre relazioni. Tutto questo si può attuare se ci fermiamo a leggere, studiare e diffondere i testi di Don Tonino, carichi di profezia» .
Non meno importante la felicità di Don Dario Vacca, diacono presso la parrocchia Sant'Achille che ha raccontato e ricordato, con occhi gioiosi, il giorno da tutti atteso e vissuto.
«Avevo incontrato Papa Francesco il giorno della Domenica delle Palme a Roma, ma è stata un'emozione diversa. Averlo qui, a Molfetta, nella nostra terra è stato qualcosa di impagabile. Pensare, poi, al motivo per cui è giunto, amplifica ancora di più le emozioni. Un respiro al cuore è stato vedere il Papa con il pastorale di Don Tonino che abitualmente siamo soliti vederlo chiuso in una teca , in Cattedrale» afferma Don Dario.
«Nelle parole di Papa Francesco, sicuramente ispirate dallo Spirito Santo, ho rivisto le parole di Don Tonino. Soprattutto il ritorno alla frase "la messa non è finita", su cui tanto Don Tonino ha insistito.
Davvero un'emozione impagabile quella di aver letto il Parola di Dio in un giorno così speciale per la nostra diocesi. Le emozioni sono ancora così vive che non riesco bene a decifrarle e dare loro un nome.» continua ancora Don Dario tra sorrisi gioiosi.
«Mi sono molto commosso quando ho visto un ragazzino della mia comunità parrocchiale, che è in carrozzina, salutare il Santo Padre: vedere "l'ordinario", un ragazzo che si reca molto spesso in parrocchia, a contatto con "lo straordinario", mi ha provocato un mix di emozioni diverse e forti.» conclude Don Dario, sottolineando anche il piacere per la "riscoperta della città" nel vederla libera e senza veicoli nei suoi punti nevralgici, quali quelli che hanno ospitato l'evento.
Emozioni ancora vive nel cuore dei fedeli che hanno partecipato alla giornata del 20 Aprile, accompagnate dalle parole di Papa Francesco nel ricordare il Servo di Dio, Don Tonino Bello nel 25° anniversario dalla sua morte. Insegnamenti forti, capaci di scuotere i cuori. Insegnamenti che ricalcano i solchi ben tracciati da Don Tonino, pescatore di uomini e buon pastore che tanto si spendeva in gesti e parole che sicuramente continuano e continueranno a camminare sulle gambe di molti uomini.
Rilevante la testimonianza di Don Massimiliano Fasciano, vice parroco presso la Santa Famiglia di Molfetta che, non solo è stato presente nella giornata dello scorso 20 Aprile, ma anche nelle settimane di preparazione all'arrivo di Papa Francesco.
«La gioia di aver preso parte ad una grande storia è uno dei sentimenti che mi sento piacevolmente di esprimere, in quanto abbiamo realmente scritto una pagina indelebile ed indimenticabile della storia diocesana. Mi è piaciuto particolarmente il lavoro di squadra all'interno delle istituzioni civili e organismi religiosi. Non dimenticherò mai gli sguardi pieni di emozione e gioia di coloro che hanno avuto occasione di incrociare da vicino il Papa e stringergli la mano.» commenta Don Massimiliano.
«La figura del Servo di Dio», ha proseguito «è la spinta verso una carità più autentica e generosa. Dovremmo avere il coraggio di uno sguardo più limpido e grato delle nostre relazioni. Tutto questo si può attuare se ci fermiamo a leggere, studiare e diffondere i testi di Don Tonino, carichi di profezia» .
Non meno importante la felicità di Don Dario Vacca, diacono presso la parrocchia Sant'Achille che ha raccontato e ricordato, con occhi gioiosi, il giorno da tutti atteso e vissuto.
«Avevo incontrato Papa Francesco il giorno della Domenica delle Palme a Roma, ma è stata un'emozione diversa. Averlo qui, a Molfetta, nella nostra terra è stato qualcosa di impagabile. Pensare, poi, al motivo per cui è giunto, amplifica ancora di più le emozioni. Un respiro al cuore è stato vedere il Papa con il pastorale di Don Tonino che abitualmente siamo soliti vederlo chiuso in una teca , in Cattedrale» afferma Don Dario.
«Nelle parole di Papa Francesco, sicuramente ispirate dallo Spirito Santo, ho rivisto le parole di Don Tonino. Soprattutto il ritorno alla frase "la messa non è finita", su cui tanto Don Tonino ha insistito.
Davvero un'emozione impagabile quella di aver letto il Parola di Dio in un giorno così speciale per la nostra diocesi. Le emozioni sono ancora così vive che non riesco bene a decifrarle e dare loro un nome.» continua ancora Don Dario tra sorrisi gioiosi.
«Mi sono molto commosso quando ho visto un ragazzino della mia comunità parrocchiale, che è in carrozzina, salutare il Santo Padre: vedere "l'ordinario", un ragazzo che si reca molto spesso in parrocchia, a contatto con "lo straordinario", mi ha provocato un mix di emozioni diverse e forti.» conclude Don Dario, sottolineando anche il piacere per la "riscoperta della città" nel vederla libera e senza veicoli nei suoi punti nevralgici, quali quelli che hanno ospitato l'evento.
Emozioni ancora vive nel cuore dei fedeli che hanno partecipato alla giornata del 20 Aprile, accompagnate dalle parole di Papa Francesco nel ricordare il Servo di Dio, Don Tonino Bello nel 25° anniversario dalla sua morte. Insegnamenti forti, capaci di scuotere i cuori. Insegnamenti che ricalcano i solchi ben tracciati da Don Tonino, pescatore di uomini e buon pastore che tanto si spendeva in gesti e parole che sicuramente continuano e continueranno a camminare sulle gambe di molti uomini.