A novembre in arrivo a Molfetta una mostra su Salvatore Salvemini
Le sue opere saranno esposte negli ambienti annessi al Museo Diocesano
martedì 5 novembre 2024
Nato nel 1925, Salvatore Salvemini all'inizio della sua carriera si propone di superare il figurativismo e si rapporta alla cultura del realismo con sguardo attento. L'uomo e il suo tempo, la condizione dei contadini, dei pescatori, delle madri proletarie sedute davanti all'uscio di casa o nella campagna meridionale sono protagonisti dei suoi quadri.
Dalle visioni bucoliche di trulli ed ulivi, negli anni Sessanta la sua pittura diventa materia di ricerca civile, in primo piano la lotta operaia e le battaglie ecologiche, ideali che però vivono con grande insofferenza la società del suo presente ormai in crisi di certezze.
Salvemini rappresenta quindi la crisi del suo mondo, deprivato ormai di fisicità e di colore, ridotto alla pura essenza: nascono opere come "Le radici" su giganteschi pannelli. Il suo obiettivo si sposta sulla natura, vista ed indagata dal profondo, giungendo ad esprimere una più profonda penetrazione del significato della vita e della storia.
Oltre 30 opere, a breve allestite nei nuovi ambienti annessi al Museo Diocesano, per riscoprire un grande indagatore dell'animo umano.
Dalle visioni bucoliche di trulli ed ulivi, negli anni Sessanta la sua pittura diventa materia di ricerca civile, in primo piano la lotta operaia e le battaglie ecologiche, ideali che però vivono con grande insofferenza la società del suo presente ormai in crisi di certezze.
Salvemini rappresenta quindi la crisi del suo mondo, deprivato ormai di fisicità e di colore, ridotto alla pura essenza: nascono opere come "Le radici" su giganteschi pannelli. Il suo obiettivo si sposta sulla natura, vista ed indagata dal profondo, giungendo ad esprimere una più profonda penetrazione del significato della vita e della storia.
Oltre 30 opere, a breve allestite nei nuovi ambienti annessi al Museo Diocesano, per riscoprire un grande indagatore dell'animo umano.