A Molfetta posti letto per malati Covid di passaggio? Intanto pronto soccorso chiuso
Rifondazione: «Più posti nell'ospedale. Garantire adeguata assistenza»
giovedì 12 novembre 2020
18.52
Pronto soccorso chiuso.
E' quanto sta accadendo nell'ospedale "Monsignor Bello" di Molfetta: il punto di accesso sarebbe stato interdetto al pubblico per consentire le operazioni di sanificazione dopo il passaggio di alcuni pazienti risultati positivi al Covid.
Pazienti, per i quali, nel nosocomio locale sarebbero in arrivo almeno sei posti letto.
"Gli operatori sanitari sono in difficoltà da giorni e da questa mattina, dalle 13,30 circa, il pronto soccorso temporaneamente chiuso. Qualora le notizie da noi raccolte in merito alla disponibilità di 6 posti letto Covid fossero confermate, riteniamo che non ci sia altro tempo da perdere e che sia urgente mettere a disposizione da subito un numero maggiore di posti letto nella struttura ospedaliera di Molfetta al fine di garantire un'adeguata assistenza ai pazienti", è il grido d'allarme di Rifondazione Comunista.
Il partito, per mezzo della sezione di Molfetta, parla di "disastro della sanità pugliese calcolato e perpetrato da anni" che "ora esplode in tutta la sua disumanità dimostrandosi assolutamente impreparata ad arginare questa seconda ondata della pandemia. Nel contempo cliniche e medical center privati continuano ad arricchirsi alle spese di cittadini spinti dalla necessità di accedere a prestazioni sanitarie indispensabili".
"L'incremento dei posti letto è essenziale in questa fase emergenziale per consentire l'accesso al pronto soccorso anche ai pazienti affetti da altre patologie e bisognosi di assistenza urgente.
Inoltre riteniamo essenziale e necessario che anche gli investimenti sul personale sanitario fatti in emergenza diventino stabili garantendo a medici e infermieri un contratto a tempo indeterminato e non un contratto precario di 6/12/36 mesi e questo lo chiediamo per permettere all'intero sistema sanitario di tutelare la salute dei suoi cittadini indipendentemente dalle loro possibilità economiche come previsto dall'articolo 32 della Costituzione".
E' quanto sta accadendo nell'ospedale "Monsignor Bello" di Molfetta: il punto di accesso sarebbe stato interdetto al pubblico per consentire le operazioni di sanificazione dopo il passaggio di alcuni pazienti risultati positivi al Covid.
Pazienti, per i quali, nel nosocomio locale sarebbero in arrivo almeno sei posti letto.
"Gli operatori sanitari sono in difficoltà da giorni e da questa mattina, dalle 13,30 circa, il pronto soccorso temporaneamente chiuso. Qualora le notizie da noi raccolte in merito alla disponibilità di 6 posti letto Covid fossero confermate, riteniamo che non ci sia altro tempo da perdere e che sia urgente mettere a disposizione da subito un numero maggiore di posti letto nella struttura ospedaliera di Molfetta al fine di garantire un'adeguata assistenza ai pazienti", è il grido d'allarme di Rifondazione Comunista.
Il partito, per mezzo della sezione di Molfetta, parla di "disastro della sanità pugliese calcolato e perpetrato da anni" che "ora esplode in tutta la sua disumanità dimostrandosi assolutamente impreparata ad arginare questa seconda ondata della pandemia. Nel contempo cliniche e medical center privati continuano ad arricchirsi alle spese di cittadini spinti dalla necessità di accedere a prestazioni sanitarie indispensabili".
"L'incremento dei posti letto è essenziale in questa fase emergenziale per consentire l'accesso al pronto soccorso anche ai pazienti affetti da altre patologie e bisognosi di assistenza urgente.
Inoltre riteniamo essenziale e necessario che anche gli investimenti sul personale sanitario fatti in emergenza diventino stabili garantendo a medici e infermieri un contratto a tempo indeterminato e non un contratto precario di 6/12/36 mesi e questo lo chiediamo per permettere all'intero sistema sanitario di tutelare la salute dei suoi cittadini indipendentemente dalle loro possibilità economiche come previsto dall'articolo 32 della Costituzione".