Restrizioni Covid, a Molfetta la protesta delle partite IVA: «Siamo stremati»
La manifestazione questa mattina presso la sede comunale di Lama Scotella
giovedì 15 aprile 2021
11.43
Come già preannunciato nei giorni scorsi e come trasmesso in diretta sulla nostra pagina Facebook, si è tenuta questa mattina la manifestazione di protesta delle partite IVA contro le restrizioni legate all'emergenza Covid. La zona rossa in Puglia è iniziata esattamente un mese fa, il 15 marzo scorso, e questo periodo ha visto ulteriori limitazioni a tanti settori che già da un anno sono piegati dalla pandemia.
Ecco dunque la protesta di stamane, presso la sede comunale di Lama Scotella, con tanti cartelli e striscioni con un doppio senso ironico per chiedere a gran voce la ripartenza dei comparti più vessati dal marzo 2020: "Ristoratori alla frutta", "abbigliamento in mutande", "palestre alle sbarre", "se dopo un anno siamo ancora rossi avete chiuso le attività sbagliate", "Non c'è più tempo, abbiamo finito la pazienza", "Quando ci chiedete le tasse, ricordatevi che è più di un anno che non lavoriamo". La manifestazione ha ripreso l'idea di un vero e proprio "funerale" delle partite IVA, mai in ginocchio come in questo momento.
Tanti lavoratori appartenenti alla ristorazione, al mondo dello sport, ai locali serali, alle agenzie viaggio, del benessere e della cultura hanno partecipato a questa iniziativa pacifica ma molto sentita: «Chiediamo l'azzeramento dei costi Tari, se siamo stati chiusi perché dobbiamo pagare un servizio di cui non abbiamo usufruito? Abbiamo bisogno anche dell'ampliamento degli spazi di suolo pubblico, come avvenuto nel 2020».
«Chiediamo la convocazione urgente di un tavolo con le associazioni di categoria e le forze politiche per redigere un piano di crisi, la convocazione urgentissima di un consiglio comunale monotematico con le associazioni per capire le gravi crisi sociali ed economiche. Auspichiamo che l'amministrazione prenda in carico le nostre richieste». Queste sono state alcune delle richieste, rivolte anche al sindaco di Molfetta Tommaso Minervini che ha raccolto i malumori dei lavoratori.
Ecco dunque la protesta di stamane, presso la sede comunale di Lama Scotella, con tanti cartelli e striscioni con un doppio senso ironico per chiedere a gran voce la ripartenza dei comparti più vessati dal marzo 2020: "Ristoratori alla frutta", "abbigliamento in mutande", "palestre alle sbarre", "se dopo un anno siamo ancora rossi avete chiuso le attività sbagliate", "Non c'è più tempo, abbiamo finito la pazienza", "Quando ci chiedete le tasse, ricordatevi che è più di un anno che non lavoriamo". La manifestazione ha ripreso l'idea di un vero e proprio "funerale" delle partite IVA, mai in ginocchio come in questo momento.
Tanti lavoratori appartenenti alla ristorazione, al mondo dello sport, ai locali serali, alle agenzie viaggio, del benessere e della cultura hanno partecipato a questa iniziativa pacifica ma molto sentita: «Chiediamo l'azzeramento dei costi Tari, se siamo stati chiusi perché dobbiamo pagare un servizio di cui non abbiamo usufruito? Abbiamo bisogno anche dell'ampliamento degli spazi di suolo pubblico, come avvenuto nel 2020».
«Chiediamo la convocazione urgente di un tavolo con le associazioni di categoria e le forze politiche per redigere un piano di crisi, la convocazione urgentissima di un consiglio comunale monotematico con le associazioni per capire le gravi crisi sociali ed economiche. Auspichiamo che l'amministrazione prenda in carico le nostre richieste». Queste sono state alcune delle richieste, rivolte anche al sindaco di Molfetta Tommaso Minervini che ha raccolto i malumori dei lavoratori.