A Molfetta celebrata la Giornata della Famiglia

Domenica mattina tante coppie ed i loro bimbi sono stati accolti nella parrocchia di viale Giovanni XXIII

lunedì 3 febbraio 2025 11.09
A cura di Gianluca Battista
La parrocchia della Santa Famiglia da Nazareth, in viale Giovanni XXIII, periferia nord della città di Molfetta, ha ospitato ieri mattina, domenica 2 febbraio, giorno della Candelora, la celebrazione proprio della Santa Famiglia nella giornata diocesana ad essa dedicata.

La santa messa è stata officiata da don Raffaele Gramegna e dal parroco, don Massimiliano Fasciano, che sta facendo un lavoro enorme in una parrocchia periferica. Don Gramegna ha ricordato, durante l'omelia, il senso profondo della famiglia vista come primo nucleo per la formazione della persona, ma soprattutto ha ricordato a più riprese che i figli «sono un dono di Dio» e che la sua venuta al mondo in forma di bambino ha sancito la centralità dei piccoli nel grande progetto divino.

«Abbiate il coraggio di continuare a pensare ad avere figli, a non aver paura delle incognite che la quotidianità ci sottopone continuamente», è stato l'invito di don Raffaele Gramegna che ha presieduto il rito. Al termine della celebrazione eucaristica, il momento comunitario che ha segnato ulteriormente una giornata da ricordare per la piccola parrocchia molfettese, con l'omaggio del Consultorio Familiare a tutti i genitori ed ai piccoli e piccole convenuti. Un segno della collaborazione stretta tra i meravigliosi volontari ed i professionisti del Consultorio e la comunità cattolica molfettese e di tutto il circondario.

Ed un messaggio chiaro, arrivato in quelle famiglie: non si è soli, pur nelle difficoltà, se attorno si costruiscono reti, anzi «ponti» - come hanno ricordato don Gramegna e don Fasciano - di interscambio costante. Le giovani famiglie cattoliche sono il simbolo della speranza, perché dietro gli occhietti ed i sorrisi di quei bimbi c'è il mondo che verrà.
Solo unendo esperienze e coltivando amore l'inverno demografico italiano diverrà una fredda espressione letta sui giornali di qualche anno prima.