90 anni fa nasceva don Tonino Bello, uomo di fede e di azione
La Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi lo ricorda con una serie di eventi
martedì 18 marzo 2025
Il 18 marzo 1935 nasceva ad Alessano Antonio Bello, il vescovo che avrebbe segnato profondamente la storia della Chiesa italiana. Uomo di fede e di azione, voce profetica e scomoda, testimone radicale del Vangelo. Per tutti, semplicemente don Tonino.
Nel 90° anniversario della sua nascita, la Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi lo ricorda con una serie di eventi che non vogliono essere solo celebrazioni commemorative, ma occasioni per riscoprire e attualizzare il suo messaggio, il suo sogno di una Chiesa capace di servire, accogliere e camminare accanto agli ultimi. Don Tonino scelse di essere un vescovo diverso, lontano dai formalismi e vicino alla gente. Credeva in una Chiesa non chiusa nei palazzi, ma presente nelle strade e nelle periferie dell'esistenza. Per lui, il cristianesimo non era solo predicazione, ma vita vissuta.
Parlava di una "Chiesa del grembiule", in cui l'autorità si traduce in servizio, i titoli lasciano spazio alla gratuità e il cuore batte all'unisono con la sofferenza degli ultimi. Con questa convinzione visse il suo ministero episcopale, trasformando le parole in azioni concrete e facendo della sua stessa vita una testimonianza di Vangelo incarnato. Tra le sue battaglie più significative, quella per la pace occupa un posto centrale. Per don Tonino, la pace non era solo assenza di guerra, ma giustizia sociale, riconoscimento della dignità di ogni persona. Nel 1992, pochi mesi prima della sua morte, guidò la storica Marcia per la Pace a Sarajevo, nel pieno del conflitto nei Balcani. Senza armi, con la sola forza del Vangelo, volle testimoniare che la pace è l'unica strada possibile. "In piedi, costruttori di pace" fu il suo appello, un messaggio che oggi risuona ancora con forza in un mondo segnato da guerre e divisioni.
Per onorare la memoria del Venerabile Antonio Bello, la sua Diocesi ha organizzato un programma di eventi che non si limitano a ricordarlo, ma vogliono riportare al centro il suo pensiero e la sua eredità spirituale. Martedì 18 marzo, i giovani avranno l'opportunità di confrontarsi con Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, in un dialogo aperto sulla giustizia e l'impegno civile, presso l'Auditorium "Achille Salvucci" del Museo Diocesano di Molfetta. La giornata si concluderà con una celebrazione eucaristica nella Cattedrale, presieduta da Mons. Francesco Neri OFM Cap., Arcivescovo di Otranto. Sabato 22 marzo, la Cattedrale ospiterà un oratorio sacro dal titolo "Testimone dell'Amore. Il volto di don Tonino Bello", con testi tratti dai suoi scritti e da quelli di don Michele Amorosini, accompagnati dalla musica del Maestro Nicola Petruzzella. Un momento di riflessione artistica e spirituale per riscoprire il volto più autentico di don Tonino.
Giovedì 27 marzo, all'Auditorium "Regina Pacis" di Molfetta, si terrà una conferenza dedicata al pensiero profetico di don Tonino, con l'intervento del vicepostulatore della sua causa di beatificazione e la testimonianza della docente Angela Paparella. A trentun anni dalla sua scomparsa, don Tonino non è solo un ricordo, ma una voce viva che continua a interpellare il presente. La sua eredità non è fatta di monumenti o celebrazioni formali, ma di parole che scuotono, di richiami alla coerenza evangelica, di provocazioni che chiedono di essere accolte e vissute. La sua "Chiesa del grembiule" è oggi più che mai un modello per affrontare le sfide di un mondo segnato da disuguaglianze e indifferenza.
Il suo invito ad alzarsi "in piedi, costruttori di pace" non è solo un'esortazione, ma una chiamata all'azione. Celebrare il 90° anniversario della sua nascita significa non solo ricordarlo, ma accogliere il suo messaggio e tradurlo in impegno concreto. Perché don Tonino Bello non è solo una figura del passato, ma un profeta ancora capace di parlare al nostro tempo.
Nel 90° anniversario della sua nascita, la Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi lo ricorda con una serie di eventi che non vogliono essere solo celebrazioni commemorative, ma occasioni per riscoprire e attualizzare il suo messaggio, il suo sogno di una Chiesa capace di servire, accogliere e camminare accanto agli ultimi. Don Tonino scelse di essere un vescovo diverso, lontano dai formalismi e vicino alla gente. Credeva in una Chiesa non chiusa nei palazzi, ma presente nelle strade e nelle periferie dell'esistenza. Per lui, il cristianesimo non era solo predicazione, ma vita vissuta.
Parlava di una "Chiesa del grembiule", in cui l'autorità si traduce in servizio, i titoli lasciano spazio alla gratuità e il cuore batte all'unisono con la sofferenza degli ultimi. Con questa convinzione visse il suo ministero episcopale, trasformando le parole in azioni concrete e facendo della sua stessa vita una testimonianza di Vangelo incarnato. Tra le sue battaglie più significative, quella per la pace occupa un posto centrale. Per don Tonino, la pace non era solo assenza di guerra, ma giustizia sociale, riconoscimento della dignità di ogni persona. Nel 1992, pochi mesi prima della sua morte, guidò la storica Marcia per la Pace a Sarajevo, nel pieno del conflitto nei Balcani. Senza armi, con la sola forza del Vangelo, volle testimoniare che la pace è l'unica strada possibile. "In piedi, costruttori di pace" fu il suo appello, un messaggio che oggi risuona ancora con forza in un mondo segnato da guerre e divisioni.
Per onorare la memoria del Venerabile Antonio Bello, la sua Diocesi ha organizzato un programma di eventi che non si limitano a ricordarlo, ma vogliono riportare al centro il suo pensiero e la sua eredità spirituale. Martedì 18 marzo, i giovani avranno l'opportunità di confrontarsi con Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, in un dialogo aperto sulla giustizia e l'impegno civile, presso l'Auditorium "Achille Salvucci" del Museo Diocesano di Molfetta. La giornata si concluderà con una celebrazione eucaristica nella Cattedrale, presieduta da Mons. Francesco Neri OFM Cap., Arcivescovo di Otranto. Sabato 22 marzo, la Cattedrale ospiterà un oratorio sacro dal titolo "Testimone dell'Amore. Il volto di don Tonino Bello", con testi tratti dai suoi scritti e da quelli di don Michele Amorosini, accompagnati dalla musica del Maestro Nicola Petruzzella. Un momento di riflessione artistica e spirituale per riscoprire il volto più autentico di don Tonino.
Giovedì 27 marzo, all'Auditorium "Regina Pacis" di Molfetta, si terrà una conferenza dedicata al pensiero profetico di don Tonino, con l'intervento del vicepostulatore della sua causa di beatificazione e la testimonianza della docente Angela Paparella. A trentun anni dalla sua scomparsa, don Tonino non è solo un ricordo, ma una voce viva che continua a interpellare il presente. La sua eredità non è fatta di monumenti o celebrazioni formali, ma di parole che scuotono, di richiami alla coerenza evangelica, di provocazioni che chiedono di essere accolte e vissute. La sua "Chiesa del grembiule" è oggi più che mai un modello per affrontare le sfide di un mondo segnato da disuguaglianze e indifferenza.
Il suo invito ad alzarsi "in piedi, costruttori di pace" non è solo un'esortazione, ma una chiamata all'azione. Celebrare il 90° anniversario della sua nascita significa non solo ricordarlo, ma accogliere il suo messaggio e tradurlo in impegno concreto. Perché don Tonino Bello non è solo una figura del passato, ma un profeta ancora capace di parlare al nostro tempo.