80 anni dall'eccidio delle Fosse Ardeatine. Commemorazione anche a Molfetta
Tra le vittime trucidate ci fu anche il molfettese Manfredi Azzarita
venerdì 29 marzo 2024
Fra gli eccidi compiuti in Italia dai nazisti durante la guerra, quello delle Fosse Ardeatine, a Roma, fu uno dei più agghiaccianti: il 24 marzo 1944, 335 uomini furono fucilati, fra antifascisti, ebrei e semplici cittadini, come vigliacca rappresaglia per l'attentato compiuto, il giorno prima, contro una colonna di 33 soldati tedeschi, da parte di partigiani dei Gap.
Come la storiografia ha ampiamente dimostrato, non vi fu un invito a consegnarsi rivolto agli autori dell'attentato, ma la strage fu organizzata velocemente e in gran segreto, eseguendo gli ordini di Herbert Kappler, con la complicità dei fascisti.
Fra le vittime barbaramente trucidate, vi era anche il nostro concittadino Manfredi Azzarita, valoroso combattente, apprezzato ufficiale presso lo Stato Maggiore del Regio Esercito. La targa apposta nel 67 dal Comune di Molfetta così recita: "… Insofferente dell'occupazione tedesca, dopo l'8 settembre, si prodigò in Roma e dintorni per organizzare gruppi e movimenti armati clandestini… Arrestato dalle SS germaniche, fu tradotto ed imprigionato nelle celle di via Tasso, ove venne atrocemente seviziato. Non rivelò segreto alcuno… e si addossò fieramente ogni responsabilità. Trucidato barbaramente alle Fosse Ardeatine, trovò gloriosa morte sugellando il suo amore e la sua fede per la patria".
La Sezione ANPI di Molfetta e l'Amministrazione Comunale hanno inteso celebrarlo, in ricorrenza dell'ottantesimo anniversario dell'eccidio, apponendo una corona di alloro nella strada che porta il suo nome, in memoria di quanti hanno dato la vita per la libertà dal nazifascismo e come esempio per le nuove generazioni.
Come la storiografia ha ampiamente dimostrato, non vi fu un invito a consegnarsi rivolto agli autori dell'attentato, ma la strage fu organizzata velocemente e in gran segreto, eseguendo gli ordini di Herbert Kappler, con la complicità dei fascisti.
Fra le vittime barbaramente trucidate, vi era anche il nostro concittadino Manfredi Azzarita, valoroso combattente, apprezzato ufficiale presso lo Stato Maggiore del Regio Esercito. La targa apposta nel 67 dal Comune di Molfetta così recita: "… Insofferente dell'occupazione tedesca, dopo l'8 settembre, si prodigò in Roma e dintorni per organizzare gruppi e movimenti armati clandestini… Arrestato dalle SS germaniche, fu tradotto ed imprigionato nelle celle di via Tasso, ove venne atrocemente seviziato. Non rivelò segreto alcuno… e si addossò fieramente ogni responsabilità. Trucidato barbaramente alle Fosse Ardeatine, trovò gloriosa morte sugellando il suo amore e la sua fede per la patria".
La Sezione ANPI di Molfetta e l'Amministrazione Comunale hanno inteso celebrarlo, in ricorrenza dell'ottantesimo anniversario dell'eccidio, apponendo una corona di alloro nella strada che porta il suo nome, in memoria di quanti hanno dato la vita per la libertà dal nazifascismo e come esempio per le nuove generazioni.