8 marzo: l'impegno della Commissione pari opportunità di Molfetta - INTERVISTA
«La disparità si combatte attraverso la cultura, la formazione e la tempestività di interventi mirati»
venerdì 8 marzo 2024
10.07
Nel giorno in cui ricorre la Giornata internazionale della donna, 8 marzo, la redazione di MolfettaViva ha intervistato Marta Pisani, in qualità di presidente della Commissione pari opportunità di Molfetta.
I temi affrontati sono legati alla condizione femminile nei contesti di lavoro e al conseguente impegno della Commissione nella lotta alle disparità di genere.
A oggi nella nostra città ci sono difficoltà per l'inserimento delle donne nel mondo del lavoro? Se sì, quali sono i ruoli in cui le donne emergono con più difficoltà?
«Per quanto attiene il mondo del lavoro, le difficoltà che una donna incontra per inserirsi, sono le stesse del resto del Paese. Permane una sacca di diffidenza nel momento in cui le si deve affidare un incarico apicale. E questo non perché si dubiti delle sue capacità professionali ma per quella atavica convinzione che una donna non possa dedicare tutte le sue energie nel lavoro, dovendo concedersi il diritto alla maternità e occuparsi della cura della famiglia. Non è da sottovalutare neanche la disparità salariale a parità di ruoli».
Quali sono gli interventi della Commissione pari opportunità per promuovere la parità di genere sul territorio?
«La Commissione Pari Opportunità si è appena insediata e non ha ancora elaborato un programma di intervento onde rimuovere quelle sacche di discriminazioni che tuttora permangono in molte aree della nostra società. Mi riferisco al rapporto conflittuale uomo-donna che sfocia purtroppo nella violenza domestica, all'omofobia, al bullismo, alla medicina di genere, un settore delicato e sottovalutato, in ogni ambito in cui si ravvisano situazioni discriminanti. A mio avviso occorre innanzitutto comprendere i processi psicologici e sociali che stanno alla base degli stereotipi sulle differenze. Poi bisogna provare a rimuoverli attraverso la cultura, la formazione, la tempestività di interventi mirati.
Sono sicura che le componenti dell'attuale CPO, forti delle loro esperienze pregresse nel campo lavorativo e nell'associazionismo, daranno una sinergica collaborazione».
I temi affrontati sono legati alla condizione femminile nei contesti di lavoro e al conseguente impegno della Commissione nella lotta alle disparità di genere.
A oggi nella nostra città ci sono difficoltà per l'inserimento delle donne nel mondo del lavoro? Se sì, quali sono i ruoli in cui le donne emergono con più difficoltà?
«Per quanto attiene il mondo del lavoro, le difficoltà che una donna incontra per inserirsi, sono le stesse del resto del Paese. Permane una sacca di diffidenza nel momento in cui le si deve affidare un incarico apicale. E questo non perché si dubiti delle sue capacità professionali ma per quella atavica convinzione che una donna non possa dedicare tutte le sue energie nel lavoro, dovendo concedersi il diritto alla maternità e occuparsi della cura della famiglia. Non è da sottovalutare neanche la disparità salariale a parità di ruoli».
Quali sono gli interventi della Commissione pari opportunità per promuovere la parità di genere sul territorio?
«La Commissione Pari Opportunità si è appena insediata e non ha ancora elaborato un programma di intervento onde rimuovere quelle sacche di discriminazioni che tuttora permangono in molte aree della nostra società. Mi riferisco al rapporto conflittuale uomo-donna che sfocia purtroppo nella violenza domestica, all'omofobia, al bullismo, alla medicina di genere, un settore delicato e sottovalutato, in ogni ambito in cui si ravvisano situazioni discriminanti. A mio avviso occorre innanzitutto comprendere i processi psicologici e sociali che stanno alla base degli stereotipi sulle differenze. Poi bisogna provare a rimuoverli attraverso la cultura, la formazione, la tempestività di interventi mirati.
Sono sicura che le componenti dell'attuale CPO, forti delle loro esperienze pregresse nel campo lavorativo e nell'associazionismo, daranno una sinergica collaborazione».