8 marzo: l'esempio di Giacoma Galeppi, tra le prime imprenditrici molfettesi
Fondazione A.N.M.I.G, Eredi della Storia, l’A.N.C.R. e l’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro ricordano tutte le donne molfettesi.
martedì 8 marzo 2016
10.45
Nel 1916, esattamente cento anni fa, l'Europa era un immenso campo di battaglia.In tutti i paesi belligeranti, la partenza degli uomini per il fronte lasciò un enorme vuoto di manodopera e professionalità che in qualche modo era necessario riempire. Tale ruolo fu assunto dalle donne, fino a quel momento relegate per la maggiore parte del tempo a fare le madri e le padrone di casa. Le fabbriche, che dovevano produrre le armi per i combattenti, furono riempite di donne, così come nei campi, nelle scuole, nelle istituzioni pubbliche, negli uffici.
Fu una vera rivoluzione.
Non dobbiamo dimenticare soprattutto le donne che servirono nei reparti medici come crocerossine, le quali condivisero con i soldati le sofferenze delle ferite ricevute in battaglia. Oppure delle ragazze che facevano da staffetta, che attraversavano il fronte in lungo ed in largo tra le bombe e le scariche dei fucili, per portare ordini e vettovaglie.
Tra queste vogliamo ricordare Maria Abriani che si guadagnò una medaglia d'argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Durante un combattimento, guidò spontaneamente e con virile ardimento un comandante di avanguardia in località adatta per combattere il nemico abilmente appostato, rimanendo impavida esposta al fuoco avversario."
Molfetta non si è sottratta a questi cambiamenti. Alcune donne sono ricordate con molto affetto da chi le ha conosciute per il brillante lavoro svolto in quegli anni. Tra queste c'è Giacoma Galeppi, in Catacchio, a cui le foto, concesse dalla famiglia, si riferiscono.La signora fu tra le pioniere dell'imprenditoria molfettese al femminile,la prima a tenere corsi di taglio e cucito con macchine per cucire innovative.
Con l'otto Marzo, festa della donna, vogliamo ricordare tutte le donne che hanno contribuito a fare del mondo un posto migliore, ponendo le basi per un futuro di pace e prosperità.
A questo proposito la Fondazione a.n.m.i.g, l'Associazione Eredi della Storia, l'A.N.C.R. e l'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro ricordano tutte le donne molfettesi (molte delle quali persero almeno un loro congiunto) che seppero rinnovarsi e ripartire dopo le atrocità della guerra.
Presso le nostre sedi sono disponibili pannelli documentali sulle nostre donne, che ci hanno donato un'Italia migliore.
Fu una vera rivoluzione.
Non dobbiamo dimenticare soprattutto le donne che servirono nei reparti medici come crocerossine, le quali condivisero con i soldati le sofferenze delle ferite ricevute in battaglia. Oppure delle ragazze che facevano da staffetta, che attraversavano il fronte in lungo ed in largo tra le bombe e le scariche dei fucili, per portare ordini e vettovaglie.
Tra queste vogliamo ricordare Maria Abriani che si guadagnò una medaglia d'argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Durante un combattimento, guidò spontaneamente e con virile ardimento un comandante di avanguardia in località adatta per combattere il nemico abilmente appostato, rimanendo impavida esposta al fuoco avversario."
Molfetta non si è sottratta a questi cambiamenti. Alcune donne sono ricordate con molto affetto da chi le ha conosciute per il brillante lavoro svolto in quegli anni. Tra queste c'è Giacoma Galeppi, in Catacchio, a cui le foto, concesse dalla famiglia, si riferiscono.La signora fu tra le pioniere dell'imprenditoria molfettese al femminile,la prima a tenere corsi di taglio e cucito con macchine per cucire innovative.
Con l'otto Marzo, festa della donna, vogliamo ricordare tutte le donne che hanno contribuito a fare del mondo un posto migliore, ponendo le basi per un futuro di pace e prosperità.
A questo proposito la Fondazione a.n.m.i.g, l'Associazione Eredi della Storia, l'A.N.C.R. e l'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro ricordano tutte le donne molfettesi (molte delle quali persero almeno un loro congiunto) che seppero rinnovarsi e ripartire dopo le atrocità della guerra.
Presso le nostre sedi sono disponibili pannelli documentali sulle nostre donne, che ci hanno donato un'Italia migliore.