611mila euro garantiti dal Ministero per «un'opera in stato di totale degrado»

I fari dei magistrati sulla seconda tranche - 201mila euro - dei lavori per l'area mercatale. «Un danno patrimoniale allo Stato»

sabato 26 aprile 2025
A cura di Nicola Miccione
L'indagine che rischia di portare agli arresti domiciliari il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, è partita dalla gara per l'area mercatale. Al centro dell'inchiesta la seconda tranche - 201mila euro - di fondi statali, dopo i primi 410mila euro. 611mila euro garantiti dal Ministero per «un'opera in stato di totale abbandono».

Da quanto ricostruito dall'inchiesta, il primo cittadino, nel 2019 e 2020, «con missive sottoscritte pure dal funzionario Mario Morea», avrebbe «richiesto e ottenuto dal Ministero dell'Interno la somma di 410.000 euro, quale quota parte di quella richiesta (750.000 euro)». E ciò «nonostante fosse a conoscenza delle difficoltà di rendicontare l'utilizzo non corretto dei fondi trasferiti» a Palazzo di Città. «Come fai a tornare indietro (...) - le parole di Minervini -. Non sono soldi nostri! (...)».

Secondo gli atti, inoltre, Minervini non soltanto «dolosamente ometteva di comunicare e rappresentare in qualsiasi modo a quell'Ente finanziatore le gravi criticità manifestatesi nel corso dell'esecuzione dell'appalto dei lavori», ma «determinava il Morea a predisporre una lettera inviata al Ministero». Una missiva nella quale, però, avrebbe «celato il fatto che le somme sino a quel momento erano state impiegate per lo smaltimento in discarica dei rifiuti rinvenuti nell'area di cantiere».

Ed ancora: nella missiva, «poiché le provvidenze finanziarie si erano esaurite mentre i lavori non erano terminati», il sindaco, in concorso con Morea e il dirigente Domenico Satalino, «al fine di ottenere ulteriori provvidenze finanziarie, determinava il Morea e Satalino a predisporre una falsa rendicontazione finalizzata a fare apparire corretto l'impiego del denaro». Per Minervini «lì va completata - diceva non sapendo di essere intercettato - perché io al Ministero che c... gli racconto».

Il primo cittadino, a maggio 2022, «richiedeva a quell'Ente finanziatore la complessiva somma di 10.119.419,85 euro per la copertura finanziaria di svariate opere pubbliche, e tra queste anche dell'area mercatale per 230.000 euro», finita sotto sequestro due mesi più tardi. Minervini, sempre secondo l'accusa, «dolosamente ometteva la doverosa comunicazione di tali eventi giudiziari al Ministero che nel mese di agosto 2022 erogava» un'ulteriore tranche in denaro «di 201.000 euro».

«Artifici e raggiri», per la Procura, che avrebbero indotto in errore il Ministero sulla corretta rendicontazione delle somme trasferite (410mila euro), ottenendo altri 201mila euro. «611.000 euro - si legge agli atti - a fonte di un'opera non completa ed in stato di abbandono, così cagionando allo Stato un danno patrimoniale».