25 Aprile: dibattiti e arte al “Festival resistenza e resistenze”

Sabato un corteo “non istituzionale” per ricordare la Liberazione

giovedì 23 aprile 2015 7.11
A cura di Mino Ciocia
Fino al 26 Aprile 2015 Molfetta torna ad essere crocevia di riflessioni e di lotte sociali provenienti da diversi parti d'Italia. Da Bologna, Milano, Arezzo, Lecce, Bari. Ma anche dal Kurdistan grazie alla seconda edizione del "Festival Resistenza e Resistenze" organizzato dalla rete antifascista locale.

Nel corso delle giornate di riflessione si parlerà di situazione internazionale, resistenze popolari, neofascismi, autorganizzazione, conflitto sociale, repressione, ma anche di antispecismo ed animlismo. Oltre che di Expo 2015, l'esposizione mondiale che prenderà il via a Milano il primo maggio. A confrontarsi in assemblee - dibattito saranno docenti universitari, esperti dei vari settori rappresentanti dei movimenti. Saranno protagonisti anche diversi linguaggi artistici, quali il teatro, la poesia, la musica, il cinema. Non mancheranno i momenti di convivialità come la cena sociale che si terrà in una delle più belle piazze molfettesi qual è Piazza Delle Erbe nel Rione Catacombe, oppure la Fiera della Autoproduzioni che sarà allestita in Piazza Municipio. Momento clou naturalmente sarà il 25 aprile giornata in cui si snoderà per le vie cittadine, come da tradizione cittadina ormai da circa 10 anni, il corteo "non istituzionale".
Tutti gli incontri si terranno presso la Sala Turtur nel Centro Storico di Molfetta, tranne la proiezione del film "Camicie Verdi" ed il concerto degli Antidigos e degli Radsters, che si terranno presso Le Macerie Baracche Ribelli, Zona Industriale di Molfetta.

«Nonostante la decisione dell'amministrazione comunale di non sostenere economicamente il Festival – si legge in una nota degli organizzatori – la "Rete Antifascista Molfettese" ha deciso ugualmente di proseguire il percorso iniziato lo scorso anno, con l' obiettivo di far si che il 25 Aprile non sia una semplice celebrazione retorica. Il percorso iniziato dai partigiani non è mai terminato. Crediamo che questa giornata sia l'occasione per approfondire tematiche e resistenze del presente, troppo spesso volontariamente taciute o travisate».