11 maggio 1650: quando a Molfetta ci fu il miracolo della "Medonne du Tremelizze"
Alle 4:40 un sisma provocò danni ingenti a tutto il territorio, risparmiando la nostra città
sabato 11 maggio 2024
9.24
Tutto inizia quasi cinque secoli fa, all'alba dell'11 maggio 1560, all'incirca alle ore 4:40 del mattino, quando Molfetta viene colpita da una forte scossa tellurica. Il sisma fu di inaudita violenza e provocò ingenti danni in alcune città limitrofe, fra cui Barletta e Bisceglie, dove i crolli di alcuni edifici provocarono anche centinaia di vittime. Il sisma sarebbe stato pari all'ottavo grado della scala Mercalli, 6,4 della scala Ritcher.
La nostra città non subì danni e non registrò morti per un terremoto che invece provocò crolli e vittime in altri centri limitrofi e questo fu ritenuto a torto o a ragione un miracolo attributo proprio alla protezione che Maria SS. dei Martiri esercitava oramai da secoli sulla città. Negli anni successivi venne fatto innalzare un altarino in via Madonna dei Martiri e poi una edicola votiva con una incisione che ricordava il miracolo avvenuto. Questa edicola esiste ancora e ogni anno l'11 maggio viene addobbata con mazzi di fiori. Per esternare ulteriore gratitudine per lo scampato pericolo, inoltre, i molfettesi del tempo fecero voto con il Vescovo pro tempore, Nicolò Maiorani, di ringraziare solennemente la Vergine il giorno 11 maggio di ogni anno recandosi in processione presso il suo Santuario.
La tradizione, però, dopo oltre quattro secoli, non si è spenta del tutto: nei primi giorni di maggio, ogni anno, l'Icona della Madonna viene condotta in una delle parrocchie cittadine, secondo una turnazione annuale, dove vi rimane fino alla data dell'11 maggio, quando, insieme alle eventuali confraternite e associazioni parrocchiali e al popolo, viene ricondotta processionalmente in Basilica.
Al termine del pellegrinaggio, viene celebrata nel Santuario una Solenne Messa, durante la quale quella stessa parrocchia offre l'olio che serve per tener accesa la lampada che durante tutto l'anno arde davanti all'immagine della Madonna. In quell'occasione, viene letto l'atto di consacrazione della comunità parrocchiale alla Madonna.
La nostra città non subì danni e non registrò morti per un terremoto che invece provocò crolli e vittime in altri centri limitrofi e questo fu ritenuto a torto o a ragione un miracolo attributo proprio alla protezione che Maria SS. dei Martiri esercitava oramai da secoli sulla città. Negli anni successivi venne fatto innalzare un altarino in via Madonna dei Martiri e poi una edicola votiva con una incisione che ricordava il miracolo avvenuto. Questa edicola esiste ancora e ogni anno l'11 maggio viene addobbata con mazzi di fiori. Per esternare ulteriore gratitudine per lo scampato pericolo, inoltre, i molfettesi del tempo fecero voto con il Vescovo pro tempore, Nicolò Maiorani, di ringraziare solennemente la Vergine il giorno 11 maggio di ogni anno recandosi in processione presso il suo Santuario.
La tradizione, però, dopo oltre quattro secoli, non si è spenta del tutto: nei primi giorni di maggio, ogni anno, l'Icona della Madonna viene condotta in una delle parrocchie cittadine, secondo una turnazione annuale, dove vi rimane fino alla data dell'11 maggio, quando, insieme alle eventuali confraternite e associazioni parrocchiali e al popolo, viene ricondotta processionalmente in Basilica.
Al termine del pellegrinaggio, viene celebrata nel Santuario una Solenne Messa, durante la quale quella stessa parrocchia offre l'olio che serve per tener accesa la lampada che durante tutto l'anno arde davanti all'immagine della Madonna. In quell'occasione, viene letto l'atto di consacrazione della comunità parrocchiale alla Madonna.